Tribunale di Palermo - Ministero della Giustizia

INTERDIZIONE ED INABILITAZIONE

Area civile

Per questo servizio…

…è obbligatorio farsi assistere da un avvocato. 

Sì, sempre 

Marca da bollo da €27,00 

Il servizio in sintesi

Il servizio gestisce i procedimenti attraverso i quali soggetti con gravissimi disturbi psichici (tali da renderli incapaci di provvedere ai propri interessi), per i quali non sia sufficiente l’amministrazione di sostegno, vengono dichiarati interdetti. 

In questo modo è possibile assicurare un’adeguata protezione per chi si trova in uno stato di infermità mentale abituale. 

L’inabilitazione riguarda invece i soggetti (per i quali non sia sufficiente l’amministrazione di sostegno) che sono in condizioni di infermità mentale non così grave da far luogo alla interdizione, oppure coloro che abusano di alcool o droghe e mettono a rischio anche economicamente la propria famiglia, ovvero i soggetti affetti da sordomutismo o cecità (art. 415 c.c.)

A differenza dell’interdizione, che prevede che un soggetto non abbia la capacità di agire e la nomina di un tutore, l’inabilitazione è una forma che riguarda solamente l’amministrazione straordinaria del patrimonio, e prevede la nomina di un curatore.

Chi può chiederla?

Il servizio può essere richiesto: 

• dal coniuge o dalla persona stabilmente convivente 
• da parenti o da affini 
• dal tutore o dal curatore (se presenti)
• dal Pubblico Ministero (anche su segnalazione delle strutture presso le quali la persona è ricoverata).

I riferimenti normativi

Codice civile, Articoli 414, 415 e seguenti

Codice di procedura civile

Articolo 473 bis.52 e seguenti

Come funziona?

1. Il ricorso si propone al Tribunale del luogo in cui risiede oppure ha il domicilio la persona di cui si chiede l’interdizione o l’inabilitazione
2. Il ricorso deve indicare le generalità del coniuge o del convivente di fatto e dei parenti più stretti della persona di cui si chiede l’interdizione, ai quali lo stesso ricorso dovrà essere notificato prima dell’udienza
3. Il Giudice delegato verifica le condizioni del soggetto per il quale è stata richiesta l’interdizione o inabilitazione, procedendo direttamente al suo esame, e assume tutte le informazioni ritenute utili per decidere, anche ascoltando il parere del Pubblico Ministero e di eventuali consulenti tecnici;
4. Prima della sentenza, il giudice può nominare un tutore provvisorio.
5. Il procedimento si conclude con una sentenza. Se la richiesta viene accolta, il Giudice decreta l’interdizione o inabilitazione e successivamente nomina un tutore definitivo. Se ritiene che non vi siano elementi sufficienti, la rigetta, eventualmente trasmettendo gli atti al Giudice Tutelare perché si provveda con l’amministrazione di sostegno. 
6. A seguito della pubblicazione, la persona dichiarata interdetta è rappresentata dal tutore definitivo nominato dal Giudice.

Cosa occorre?

Informazioni e contatti

0917423290

0917423284

0917423250

0917423283

0917423644

0917423641

Email sez1.civile.tribunale.palermo@giustizia.it

Pec

sez1.civile.separazionidivorzi.tribunale.palermo@giustiziacert.

Palazzo di Giustizia di Palermo

piano 2 ammezzato 

stanze n. 28 – 29 – 34 – 35  - 36 - 37

Funzionario Giud. Chiara Cancemi 

Funzionario Giud. Amanda Pezzino 

Cancelliere Esp. Sabrina Principato 

Cancelliere Esp. Rita Cacciatore 

Funzionario Giud. Michele Tumminello 

Funzionario Giud. Marcella Moscato  

Orario di apertura

09:00 – 13:00